Ricordiamo ancora una volta le parole dell’enciclica Deus caritas est: “All’inizio dell’essere cristiano vi è l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e, con ciò, la direzione decisiva”.
Parole semplici, chiare, eppure difficili perché cariche di una continua novità: normalmente non viviamo così il nostro cristianesimo, non è l’incontro con Gesù Cristo presente che dà un nuovo orizzonte, pieno di significato, di speranza, di letizia e di pace per la nostra vita.
Tante volte l’essere cristiani è ridotto ad una serie di ricordi di buoni principi e di buone azioni ma è come se Gesù non fosse mai stato incontrato e non si vivesse di Lui.
Così quando si incontra una persona piena del desiderio di vivere di Cristo e quindi di una vita vera nella bellezza e nella speranza, ci si accorge subito: è ciò che il cuore di ognuno cerca. …
Il tempo della quaresima è fatto per ridire questo, per invitarci a riviverlo, per essere aiutati a riguardare la Sua presenza, l’unica capace di saziare veramente la sete del cuore di ogni uomo.
Mi ha colpito il fatto che il papa ha iniziata utilizzare anche twitter per dire questo (twitter è una specie di pagina pubblica di diario personale su internet, che viene aggiornata attraverso brevi messaggi). Nel giro di un mese più di due milioni di persone hanno letto i suoi brevi messaggi!
Quando una persona ha coscienza, avendolo incontrato, che Cristo è ciò che ogni uomo, anche se non lo sa, cerca, allora ogni particolare, ogni momento, ogni situazione può diventare occasione per vivere di Lui e dire di Lui.
Così sta facendo Benedetto XVI, fino a farlo anche attraverso twitter.
Un uomo anziano, di 85 anni, può essere più giovane di tanti che anche a vent’anni possono vivere come se la vita fosse in pensione!
Figuriamoci poi quale dirompente energia di vita accade se questa “giovinezza di spirito” si sposa con l’energia e il desiderio tipici della giovinezza dell’età!
Il 12 dicembre scorso, sommando sei brevi messaggi, Benedetto XVI ha scritto su twitter:
“Come possiamo vivere meglio l’Anno della fede nel nostro quotidiano? Dialoga con Gesù nella preghiera, ascolta Gesù che ti parla nel Vangelo, incontra Gesù presente in chi ha bisogno.
Come vivere la fede in Gesù Cristo in un mondo senza speranza? Con la certezza che chi crede non è mai solo. Dio è la roccia sicura su cui costruire la vita e il suo amore è sempre fedele.
Come essere più portati alla preghiera quando siamo così occupati con le questioni del lavoro, della famiglia e del mondo? Offrire ogni cosa che fai al Signore, chiedere il suo aiuto in ogni circostanza della vita quotidiana e ricordare che ti è sempre accanto”.
A tutti buona quaresima in preparazione alla Pasqua di Resurrezione.
Il parroco don Carlo
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.