La giornata della povertà quest’anno assume un significato diverso, ancora più profondo.
La pandemia che stiamo vivendo ci ha colpito tutti e ha evidenziato i molti punti deboli della nostra società.
Siamo stati testimoni di tanti momenti di difficoltà, tutti noi abbiamo visto le lacrime di chi ha perso un proprio caro o di chi ha perso il lavoro e non sa più come sostentare la famiglia.
E sono proprio queste persone, fragili e impreparate a questo disastro economico e sociale che in gran numero si sono rivolte a noi…
Li abbiamo sentiti chiamare “gli invisibili” perchè, dato che diversi di loro lavoravano in “nero” non sono rientrati in nessuna delle categorie protette dalle misure straordinarie erogate dallo Stato.
Abbiamo cercato di consolare, aiutare e indirizzare come meglio potevamo ciascuno di loro e abbiamo potuto capire che il mondo è pieno di “persone di buona volontà”.
Innanzi tutto il Parroco, che ci sostiene incondizionatamente, le catechiste che, pur con mille difficoltà organizzative, cercano di sensibilizzare i ragazzi al problema rappresentato da queste nuove povertà, poi i commercianti del quartiere, come la farmacia che offre una gran quantità di medicinali non mutuabili ma utili e insostituibili, o la pizzeria, che durante il lockdown ha offerto e recapitato a domicilio più di 200 pizze alle famiglie in difficoltà.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.